V.I.A. DI BACINO – Valutazione di Impatto Ambientale
COMPATIBILITÀ AMBIENTALE DEL BACINO
Il Bacino estrattivo del Marmo Botticino Classico risponde alle normative europee in materia di impatto ambientale.
In un momento di grande attenzione alle tematiche di sviluppo sostenibile e salvaguardia dell’ambiente, comuni ed operatori del settore lapideo bresciano si sono riuniti per mettere in atto una procedura amministrativa di supporto per l’autorità competente (come Ministero dell’Ambiente o Regione) finalizzata ad individuare, descrivere e valutare gli impatti ambientali di un’opera, il cui progetto è sottoposto ad approvazione o autorizzazione.
Lo Studio e la Valutazione di Impatto Ambientale hanno messo in luce l’importanza e la consistenza del settore lapideo bresciano in rapporto agli effetti ambientali che esso determina, permettendo l’espressione di un parere finale positivo da parte della Regione Lombardia e rendendo possibile l’organizzazione di un sistema di controllo e monitoraggio ambientale giustamente dimensionato alla scala dell’attività estrattiva bresciana.
La Valutazione di Impatto Ambientale del PROGETTO DI COLTIVAZIONE DEL BACINO ESTRATTIVO DEL MARMO (ATE 02, o3, o4, o13, o14, o15, o16, o17, o18, o19, o20, o21, o22, o23, o29, o30, o31, o32, o33, o34, o35) interessante il territorio dei Comuni di BOTTICINO, NUVOLERA, NUVOLENTO, SERLE, PAITONE, REZZATO E MAZZANO di cui al vigente PIANO CAVE della PROVINCIA di BRESCIA, rappresenta un procedimento istruttorio finalizzato all’ottenimento della pronuncia di compatibilità ambientale in ordine al progetto di coltivazione del bacino estrattivo del marmo bresciano. Il progetto assoggettato a tale procedura è consistito sostanzialmente nel progetto di gestione produttiva degli Ambiti Territoriali Estrattivi suddetti, in particolare relativamente alle previsioni del 2° decennio di validità del Piano Provinciale Cave, nonché alle varianti progettuali che nel frattempo erano pervenute in Provincia di Brescia al fine di essere anch’esse istruite.
La soluzione di redigere uno studio unico dedicato all’intero bacino estrattivo , inteso come bacino che sottende la risorsa giacimentologica della “Corna Bresciana” e di sottoporlo a valutazione di Impatto ambientale attraverso una procedura istruttoria regionale “assistita” dagli Uffici competenti , se da un lato ha comportato un lavoro estremamente consistente e laborioso, dall’altro ha permesso di sorpassare l’impasse creata dalla norma che prevedeva di valutare il “CUMULO DEGLI EFFETTI CON ALTRI PROGETTI” piuttosto che il singolo progetto, riunendo sotto un’unica istruttoria più di 130 Ditte del Settore Lapideo, permettendo così, a studio finito, l’organizzazione di monitoraggi ambientali e di azioni di mitigazione degli impatti a grande scala, più efficaci, non limitati alla realtà della singola azienda.